Colesterolo alto: ridurre i grassi o aumentare i cereali integrali?

Colesterolo alto: ridurre i grassi o aumentare i cereali integrali?

Non ci sono prove del fatto che una dieta a basso contenuto di grassi saturi sia efficace nelle persone con ipercolesterolemia familiare

Ipercolesterolemia familiare è una malattia ereditaria grave perché i livelli di colesterolo sono fino a 4 volte maggiori rispetto a che ha semplicemente il colesterolo alto.  L’ipercolesterolemia familiare è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare. Si tratta di una malattia causata da una particolare alterazione genetica che produce un eccesso di colesterolo nel sangue. Esistono due forme principali di ipercolesterolemia familiare: la forma eterozigote e quella omozigote.

Per abbassare il colesterolo, e diminuire così il rischio di insorgenza di malattie cardiache, bisogna ridurre al minimo il consumo di grassi saturi questa è la raccomandazione di tante società scientifiche, compresa l’American Heart Association, per chi ha una diagnosi di ipercolesterolemia familiare. Ma non tutti gli esperti sono d’accordo e ormai da anni si è acceso un ampio dibattito. Cardiologi e dietologi della University of South Florida hanno appena messo in discussione questa raccomandazione: secondo il loro nuovo studio, pubblicato sulla rivista Bmj Evidence-Based Medicine, non ci sono prove sufficienti che dimostrino che una riduzione del consumo di grassi saturi possa abbassare il colesterolo nel sangue e ridurre il rischio per le persone con ipercolesterolemia familiare di sviluppare malattie cardiache.

L’importanza di una corretta alimentazione

La dieta, da intendersi non tanto come restrizione calorica ma come alimenti consigliati o da evitare, è sempre il primo strumento terapeutico per chi ha il colesterolo alto. “Al momento, a parte i farmaci, la riduzione nella dieta dei grassi saturi (non solo dei grassi animali, ma anche quelli vegetali) è lo strumento più efficace nel ridurre il colesterolo nel sangue”, sostiene questa tesi Andrea Giaccari, diabetologo al Policlinico Gemelli di Roma. Oltre alla riduzione dei grassi saturi, le linee guida europee ed italiane suggeriscono anche la scelta di alcuni alimenti: per esempio, le fibre alimentari, presenti in legumi, frutta, verdura e cereali integrali, riducono il colesterolo e rappresentano un buon sostituto dietetico dei grassi saturi. “L’assunzione dei carboidrati dovrebbe variare tra il 45 e il 55%, ovviamente parliamo di carboidrati complessi e con fibre quindi cereali integrali (no zuccheri , farine raffinate e patate).

Più che un’alimentazione povera di grassi saturi, contestano i ricercatori del nuovo studio, sarebbe più efficace seguire una dieta a basso contenuto di zuccheri e farine raffinate. Per giungere a questa conclusione, il team ha passato in rassegna gli articoli disponibili sul tema e le linee guida nutrizionali per le persone con ipercolesterolemia familiare, secondo cui il consumo di alimenti ricchi di grassi saturi aumenta i livelli di colesterolo e, di conseguenza, il rischio di malattie coronariche. Tuttavia dalle analisi, raccontano i ricercatori, non ci sono prove sufficienti a sostegno di questa raccomandazione. “Negli ultimi 80 anni, alle persone con ipercolesterolemia familiare è stato raccomandato di abbassare il colesterolo con una dieta a basso contenuto di grassi saturi”, commenta l’autore dello studio David Diamond. “Il nostro studio suggerisce che una dieta più salutare per il cuore è povera di zuccheri, e non di grassi saturi”.

L’insulinoresistenza

Dai dati, infatti, è emerso che i pazienti che sviluppano malattie coronariche presentano fattori di rischio associati all’insulino resistenza (o sindrome metabolica), come obesità, livelli elevati di trigliceridi nel sangue, ipertensione e diabete, per cui l’indicazione è quella di seguire una dieta povera di zuccheri ed evitare farine raffinate o patate. “Gli effetti deleteri dell’ipercolesterolemia sul sistema cardiovascolare diventano più gravi quando è accompagnata da trigliceridi elevati, che potrebbero essere ridotti con l’alimentazione”, spiega Giaccari. “Ma anche qui le evidenze sono scarse. Ad esempio, non è dimostrato che ridurre i trigliceridi diminuisca davvero gli eventi cardiovascolari”.

Alimentazione povera di grassi o ricca di cereali integrali?

I risultati del nuovo studio, quindi, ricordano che non esistono strette evidenze dell’efficacia di una dieta con un basso contenuto di grassi saturi nel ridurre eventi cardiovascolari nelle persone con ipercolesterolemia familiare. “Cosa ovviamente ben nota nel mondo scientifico, che si basa pertanto su evidenze indirette”. Per avere una prova “sufficiente”, è necessario ottenere una dimostrazione diretta di quello che si sta cercando: per esempio centinaia di persone affette da ipercolesterolemia familiare dovrebbero seguire una dieta con pochi grassi saturi, confrontata con un gruppo di pazienti affetti dalla stessa malattia che segue una dieta ricca di fibre.

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