Ruote idrauliche

Ruote idrauliche

Prima dell’avvento dell’energia elettrica, era utilizzata la forza idraulica in modo diffuso, quasi ogni paesino aveva il suo mulino .

CENNI STORICI

Le ruota idrauliche più antiche sono le Retricine (ruote ad asse verticale) che risalgono al 3° secolo a.C.. Questo tipo di ruota,  sviluppa un’energia sufficiente per una macina, la costruzione è semplice nel senso che l’asse della ruota è anche l’asse che fa ruotare la pietra superiore, senza necessità di nessun rinvio, la ruota a Retricine è costituita da una raggiera di elementi a forma di cucchiaio, spesso in legno, il getto d’acqua (Doccia) di piccola dimensione riceve la giusta pressione da una vasca o lago posizionato a monte .

Per distaccare le pietre o per avvicinarle si solleva anche la ruota idraulica.

Fu Vitruvio, architetto e scrittore romano, a inventare, nel 1° secolo avanti Cristo, la ruota ad asse orizzontale conosciuta come ruota vitruviana. Con la ruota vitruviana si espande la potenza della macchina adattandosi al sito captando il flusso presente ed adeguandosi al salto per cui l’efficacia è maggiore.

Quindi si rende possibile l’utilizzo della forza idraulica sia da ruscelli in montagna o collina sia in zone pianeggianti.

La conversione tra la rotazione dell’asse della ruota orizzontale e l’asse della macina che deve essere verticale rende necessaria la presenza di rinvii ad ingranaggi, quindi una costruzione dal punto di mista meccanico più laboriosa, compensata dal fatto che comunque rende possibile una molteplice varietà di utilizzi, per esempio con una sola ruota era possibile fare funzionare più macine, ma anche altre macchine accessorie. 

Nel tempo la ruota è stata usata oltre che nei mulini, nelle fucine per battere il ferro, nelle industrie tessili, segherie e cartiere.

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