Cereali integrali : le raccomandazioni del World Cancer Research Fund

Cereali integrali : le raccomandazioni del World Cancer Research Fund

Il RAPPORTO 2018 è Il terzo rapporto di esperti, valuta l’ultimo decennio di ricerca sulla prevenzione del cancro e i collegamenti tra dieta, nutrizione, attività fisica e cancro.

È un autorevole punto di riferimento nella prevenzione del cancro

Il gruppo indipendente di esperti globali ha valutato le prove sulla prevenzione del cancro per molti anni. Il rapporto del 2018 è la nostra terza analisi completa dal 1997 del corpo di ricerca mondiale disponibile.
Questo rapporto acclamato a livello internazionale è una collaborazione tra quattro organizzazioni sotto l’egida della rete del World Cancer Research Fund:

  • World Cancer Research Fund International
  • L’American Institute for Cancer Research
  • Wereld Kanker Onderzoek Fonds
  • Fondo mondiale per la ricerca sul cancro Hong Kong

 

Un database unico e globale

Il primo e il secondo rapporto di esperti, quando furono pubblicati rispettivamente nel 1997 e nel 2007, erano punti di riferimento nella scienza della prevenzione del cancro. Dal secondo rapporto, gli scienziati dell’Imperial College di Londra hanno aggiunto informazioni a un unico e crescente database di prove relative alla prevenzione del cancro e alla dieta, all’alimentazione e all’attività fisica. Ciò costituisce la base del nostro progetto di aggiornamento continuo (CUP), un’analisi continua delle prove relative alla dieta e alla prevenzione del cancro. Le prove del CUP consentono al World Cancer Research Fund di pubblicare rapporti sui singoli tipi di cancro, il più recente dei quali è il nostro rapporto sul cancro del colon-retto nel 2017.

Raccomandazioni autorevoli e basate sull’evidenza scientifica sul cancro

Negli ultimi dieci anni è cresciuta la necessità di raccomandazioni autorevoli basate sull’evidenza su come ridurre l’onere globale del cancro. Ci sono prove evidenti del CUP, ad esempio, che essere in sovrappeso o obesi ti espone ad un aumentato rischio di molti tumori. Stiamo vivendo un’epidemia globale di obesità, in declino dell’attività fisica tra bambini e adulti in molte parti del mondo e un aumento del consumo di alimenti ad alta intensità energetica. Se queste tendenze attuali continuano, il sovrappeso e l’obesità supereranno probabilmente il fumo come il rischio numero uno per il cancro.

Le raccomandazioni del World Cancer Research Fund per prevenire i tumori. Dopo il fumo, sovrappeso e obesità seconda causa di rischio per il cancro

Dieci consigli: rispettati alla regola, possono ridurre per ognuno di noi il rischio di sviluppare un cancro, la seconda causa di morte al mondo dopo le malattie cardiovascolari. Punta dritto alla dieta l’ultimo rapporto della World Cancer Research Fund – il terzo: le prime due edizioni risalivano al 1997 e al 2007 – sulla prevenzione dei tumori. E non potrebbe essere altrimenti, se, dopo il fumo, «il sovrappeso e l’obesità rappresentano il secondo fattore di rischio modificabile per le malattie oncologiche»,

Dieci regole per prevenire il cancro

Non si tratta del primo elenco di questo tipo, dal momento che di vademecum per la prevenzione dei tumori ne sono stati stilati diversi negli ultimi anni, da Agenzie regolatorie e istituzioni scientifiche. Ma per sottolineare alcuni concetti, non è mai troppo tardi. Il dossier fornisce un pacchetto di consigli che poggiano le basi sulle prove raccolte nei laboratori, grazie alle quali oggi possiamo dire che «almeno una diagnosi di cancro su tre è la conseguenza di un’alimentazione squilibrata»

Secondo il rapporto, che punta a diventare uno strumento attraverso cui dare un input tanto al mondo della ricerca quanto alle azioni di chi è chiamato a tutelare la salute pubblica, sono almeno 12 i tumori che risentono dell’effetto dei chili di troppo. Le neoplasie più influenzate da quello che mangiamo sono quelle che colpiscono il cavo orale, il colon-retto, la mammellail pancreasla colecistiil fegato, l’ovaioil rene, l’esofagola prostata, la cervice e il corpo dell’utero. Malattie che, in termini di incidenza, crescono nei Paesi occidentali: dunque pure in Italia. Questo perché «una dieta di tipo occidentale non è il miglior lasciapassare verso un invecchiamento sano». Tradotto: viviamo in un ambiente che rappresenta un terreno fertile per la diffusione dei tumori e, senza un’inversione di rotta, l’impatto di queste malattie è destinato a crescere.

Cancro: il rischio è più alto con una dieta ad alta energia

I dieci consigli

Ecco i consigli riportati nel documento della World Cancer Research Fund:

  • Mantenere il proprio peso sempre nei limiti della normalità
  • Svolgere attività fisica
  • Seguire una dieta ricca in cereali integrali, frutta, verdura e legumi
  • Limitare il consumo di cibi pronti e trasformati, ricchi di grassi e zuccheri
  • Limitare il consumo di carni rosse e processate
  • Non esagerare con le bevande zuccherate
  • Non bere alcolici
  • Non usare integratori per prevenire i tumori
  • Per le donne: meglio allattare al seno i propri figli, se possibile
  • Dopo una diagnosi di cancro, seguire le raccomandazioni nutrizionali

 

NO all’alcool, SI al latte materno

Nel dossier si rammenta come «essere fisicamente attivi può aiutare a proteggere direttamente da tre tumori: al colon, al seno e all’endometrio. Senza trascurare che con l’attività fisica si contribuisce al mantenimento di un corretto peso corporeo: riducendo ulteriormente il rischio di ammalarsi di cancro». Un focus è dedicato anche all’alcol: sei le neoplasie correlate a un suo consumo regolare ed eccessivo (stomacocolonmammellafegatoesofago e cavo orale). Mentre con le bevande zuccherate è meglio non esagerare perché favoriscono l’aumento di peso e, dunque, il rischio di ammalarsi di cancro. Ma secondo Moschetta, in chiave preventiva, occorre porre l’attenzione «sul messaggio riguardante l’allattamento al seno: possiamo ormai affermare con certezza che rappresenta uno scudo nei confronti dei tumori della mammella e dell’ovaio». Nel documento manca un riferimento ad altri due elementi della dieta mediterranea: l’olio extravergine di oliva e il pesce. Sul primo, aggiunge lo specialista, «ci sono ormai evidenze consolidate che ci permettono di dire che, nei pazienti con la sindrome metabolica, riduce il grasso addominale e aiuta a diminuire o controllare il peso corporeo. Di conseguenza può essere considerato anche un alleato nella lotta ai tumori». Più sfumate le evidenze sul pesce, «sebbene ci siano comunque dei riscontri che premino quelli di piccola taglia, ma pure i molluschi».

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LA DIETA FA LA DIFFERENZA ANCHE DOPO UNA DIAGNOSI

La vera novità sta nell’ultimo consiglio dispensato, che sposta l’attenzione sui comportamenti da adottare dopo una diagnosi di cancro. Non è mai troppo tardi per smettere di fumare, rinunciare a esporsi in maniera pericolosa ai raggi solari e cambiare abitudini a tavola. «L’eccesso di grasso addominale aumenta la probabilità non soltanto di ammalarsi di cancro, ma pure di rispondere in maniera meno efficace alle terapie», chiosa l’esperto. «L’alimentazione da sola non può rappresentare la cura del cancro, ma le cure sono più efficaci se i pazienti si alimentano correttamente e, nel complesso, seguono stili di vita adeguati».

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