Clima e la pseudoscienza

Clima e la pseudoscienza

per la nostra rubrica “edicola e discussioni” riproponiamo un articolo del FOGLIO  scritto da GIULIO MEOTTI

Qui il link e di seguito lo confrontiamo ad alcuni spezzoni di un articolo di FANPAGE ed una intervista su Libero di Franco Prodi.

“Quella sul clima è pseudoscienza giornalistica”, dice il premio Nobel per la fisica Clauser

 

Nel 1992 uscì un appello di cinquecento scienziati, tra cui sessantadue premi Nobel, contro l’“ecologismo irrazionale” che si fa religione.

John Clauser premio Nobel per la fisica 2022

Vi aderirono Manfred Eigen (Nobel per la Chimica) e Jean-Marie Lehn (Nobel per la Chimica), Philip Anderson (Nobel per la Fisica) e Christian B. Anfinsen (Nobel per la Chimica), e i Nobel per la Medicina Julius Axelrod e Baruj Benacerraf. “Riteniamo irresponsabile manipolare l’opinione pubblica e attizzare il timore di un’imminente catastrofe climatica tra la popolazione”, scrissero i luminari, fra cui Rita Levi Montalcini. Da allora si sono registrate poche voci di dissenso nel mondo dei Nobel sulle questioni climatiche.

A parte una famosa audizione di Carlo Rubbia, l’altro celebre dissenso è arrivato da Ivar Giaever, Nobel per la Fisica nel 1973, che si è dimesso dall’American Physical Society per la sua eterodossia: “Va bene discutere se la massa del protone cambia nel tempo ma le prove del riscaldamento globale sarebbero incontrovertibili? E’ una nuova religione”.

Poi c’è stato (non aveva il Nobel ma era il padre della elettrodinamica quantistica) il grande fisico americano Freeman Dyson, l’allievo di Richard Feynman, che andava a lezione da Edward Teller e Albert Einstein, che conobbe e frequentò all’Institute for Advanced Study a Princeton, dove Dyson ha insegnato una vita ed è morto due anni fa a 96 anni. Era insofferente al dogmatismo: “Se non sei d’accordo con l’opinione della maggioranza sul riscaldamento globale, sei un nemico della scienza”. E ancora: “Esiste una religione laica in tutto il mondo che possiamo chiamare ambientalismo”.

Mentre i rappresentanti dell’estremismo verde danno spettacolo, il dibattito scientifico intorno al clima vive un nuovo episodio di dissenso ed è di enorme valore. John Clauser, premio Nobel per la Fisica nel 2022, è appena entrato a far parte della “coalizione CO2” americana, che è una delle principali organizzazioni scientifiche realiste sul clima. Il consenso Potëmkin sulla crisi climatica ha appena subìto un nuovo colpo.

Le parole del grande fisico sono inequivocabili su ciò che pensa dell’attuale visione sul clima:

La narrativa comune sul cambiamento climatico costituisce una pericolosa corruzione della scienza che minaccia l’economia mondiale e il benessere  di miliardi di persone. La fuorviante scienza del clima si è trasformata in una massiccia pseudoscienza giornalistica. A sua volta, se ne è fatto il capro espiatorio di una miriade di mali non correlati”.

Difficile essere più chiari. “Non c’è nessuna crisi climatica”, insiste lo specialista mondiale di meccanica quantistica, usando così una formulazione che fa eco all’omonima dichiarazione che raccoglie più di 1.500 firme tra cui quella di un altro premio Nobel per la Fisica, Giaever. “D’altra parte”, aggiunge Clauser, “c’è un problema molto reale, che è quello di garantire un tenore di vita dignitoso a gran parte della popolazione mondiale”. Lo scienziato conclude la sua dichiarazione osservando che l’attuale crisi energetica è “inutilmente esacerbata da quella che, a mio avviso, è una scienza del clima imperfetta”.

 

Inseriamo alcune “Perle “ di un articolo di FANPAGE  autore Valerio Renzi

 

Che inserisce il termine “negazionisti climatici” .

L’ultima puntata di Piazza Pulita ha visto la rappresentante del movimento Ultima Generazione invitata in studio abbandonare lo trasmissione. La ragione? La presenza di Alberto Prestininzi, geologo e negazionista della responsabilità umana sui cambiamenti climatici…

Invitare i rappresentanti del negazionismo climatico a partecipare a un dibattito televisivo credo sia un errore e questo per due ordini di motivi.

Il primo: non dare spazio a chi nega i cambiamenti climatici non vuol dire essere “anti democratici”, “censurare”, “non voler ascoltare altre opinioni”. Al contrario vuol dire non regalare il cinquanta percento dell’audience a una esigua minoranza calcolabile in zero virgola, degli scienziati che sostengono che il cambiamento climatico non abbia origine antropica. Dare voce in un talk politico a questi personaggi, equivale a regalare una sovra rappresentazione che falsa completamente il dibattito in partenza. Non sarebbe molto diverso discutere della fisica della Terra partendo da un dibattito tra terrapiattisti e tutti coloro che invece sostengono che la terra sia di forma sferica.

COSA NE PENSA FRANCO PRODI?

Su una intervista su LIBERO  Autore Piero Senaldi 20 marzo 2023 (che in un passaggio sulla siccità sembra proprio profetica) Franco Prodi dice:.

«Il cambiamento climatico è connaturato al pianeta, c’è sempre stato e ci sarà sempre. La Terra negli ultimi duecento anni si è riscaldata di 0,7 gradi centigradi ogni secolo. Ma non c’è un’emergenza climatica, come sostengo nella petizione del 2019 che ho scritto con altri 150 professori universitari ed è ormai firmata da oltre 1500 colleghi di prima fila a livello internazionale, ovviamente tutti oggi ostracizzati. C’è però un’emergenza inquinamento e di tutela dell’ambiente planetario, che è cosa ben diversa.
Le dirò di più: ho il sospetto ben fondato che il riscaldamento globale sia una manovra di distrazione di massa per distogliere gli uomini dal vero problema, che è appunto l’inquinamento del pianeta e la scarsa protezione dell’ambiente».

Lei e i suoi 1.500 colleghi però siete minoranza…
«E questo cosa vuol dire? Anche Galileo Galilei era in minoranza. La scienza non è democratica né politica, non procede per votazioni. Solitamente capita che uno ha ragione, viene preso per pazzo e decenni dopo si scopre che l’aveva vista giusta. L’umanità è lenta nell’interiorizzare le conquiste della scienza, basti pensare che ci sono ancora i terrapiattisti».

«Si ignora che le azioni di lotta al riscaldamento globale sono ben diverse da quelle che portano alla tutela dell’ambiente planetario. E poi, a portare il globo sotto stress è stato il suo asservimento alla finanza. Chi ora propone ricette per salvare il mondo è lo stesso che ne ha compromesso la salute. Lei lo sa che troviamo le microplastiche nel nostro corpo? La Terra ne è pervasa. Le acque sotterranee nella Pianura Padana sono inquinate anche nel livello più profondo. Per non parlare della contaminazione dei terreni e dei fiumi».

L’allarme per la scarsità di piogge è meno importante di quello per la plastica?
«L’aridità della Terra non è dovuta alla siccità, che è un fenomeno passeggero, legato al ciclo delle nubi e non al supposto surriscaldamento del globo, perché non è che dove fa più caldo piove di meno».

Però piove di meno…
«Negli ultimi due anni. Non è un dato significativo. Per quel che ne sappiamo, tra qualche settimana potremmo doverci lamentare della situazione opposta».

Infatti si dice anche che a causa del surriscaldamento climatico sono aumentate le inondazioni…
«Nessun dato lo dice. C’è un aumento dei danni e delle vittime da alluvione, ma questo solo perché ci costruiamo case e industrie su terreni inondabili».

 

QUINDI IN ESTREMA SINTESI

Il concetto è che il Cambiamento climatico e la sua origine Antropica oggi è un dogma! 

secondo Valerio Renzi non è anti democratico censurare e non dare spazio, perché il dibattito deve avere una unica voce.

Il nuovo termine “negazionista climatico” associato al termine “terrapiattista” e avere ancora il coraggio di parlare di “dibattito” quanto invece il termine più esatto è PROPAGANDA.

Imporre un pensiero unico è contrario al dibattito scientifico,  per il giornalista Valerio Renzi i negazionisti climatici (come li chiama lui ) sono lo  zero virgola, forse si è perso alcuni aspetti importanti, 1500 scienziati di alto livello che hanno firmato un documento contro questa nuovo pensiero unico.

Ma anche se fossero una minoranza la scienza non è particolarmente democratica, quando Galileo faceva le sue osservazioni sulla rotazione della terra attorno al sole era in netta minoranza ma questo non significa che avesse torto.

Chi rifiuta il confronto o il dibattito significa che non ha argomenti e la sua testa è solo piena di PROPAGANDA.

Valerio Renzi  si ritiene esperto in Fascismo possibile che non ha dubbi che questa PROPAGANDA CLIMATICA sia di stile fascista?

 

 

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