Intolleranza al frumento, dipende dai processi di produzione!

Intolleranza al frumento, dipende dai processi di produzione

Intolleranza al frumento, dipende dai processi di produzione!

Oggi il problema delle intolleranze alimentari ed in particolare dell’intolleranza al glutine, è sempre più comune.

Recenti statistiche ci informano che oltre il 10% delle persone pensa di soffrire di allergie o intolleranze al frumento anche se, dal punto di vista medico, è inferiore a 1% i casi realmente verificati di celiachia (allergia al glutine).

C’è una netta discrepanza tra coloro che pensano di avere una intolleranza e coloro che possiedono una diagnosi medica.

Sottolineiamo l’importanza di adeguate analisi mediche per verificare il sospetto di eventuali intolleranze o allergie in quanto è sconsigliata l’esclusione degli alimenti derivati dal frumento da una dieta, senza una giusta causa o senza un supporto medico.
Innanzitutto, il frumento si trova in molti alimenti (pane, pasta, biscotti…) che a loro volta contengono anche altre importanti sostanze nutritive quali fibre, tiamine, vitamina B2, calcio e ferro.
Amidi e fibre sono inoltre indispensabili per una dieta sana ed equilibrata. Grano e derivati, pertanto, non possono essere esclusi dalla dieta senza un parere medico, necessario per stabilire un piano alimentare alternativo.

Da alcuni studi, è emerso che la sensibilità al glutine dipende dal modo in cui esso viene coltivato e dal suo inquinamento con altre sostanze.

Diversi studi pubblicati hanno reso nota una relazione diretta tra l’aumento della presenza di Glifosato nel grano e l’aumento della celiachia, con un andamento quasi identico. Grazie a questi studi si è evidenziato come il nostro microbiota (flora intestinale) è particolarmente sensibile al Glifosato perché questo notoriamente blocca la via dello Shikimato, infatti la flora batterica utilizza questa via per produrre tra le altre cose tre importanti amminoacidi per noi essenziali: il triptofano, la tirosina e la fenilalanina.
Gli animali al contrario delle piante non possiedono questa via metabolica, quindi i difensori del Glifosato sostengono che il Glifosato sia innocuo agli animali ma la realtà è più complessa perché questa via è utilizzata dai nostri amici microbi che sono presenti nel nostro intestino.

Perché sono importanti questi tre amminoacidi?

Il triptofano e la fenilalanina producono la serotonina, l’ormone del benessere.
La tirosina e la fenilalanina sono essenziali per produrre gli ormoni della tiroide.

Quindi per chi ha problemi di depressione o problemi di ipotiroidismo adesso sa che i problemi possono arrivare da una alimentazione con la presenza di questo ingrediente non desiderato.

Ma i guai non finiscono qui, il Glifosato oltre a bloccare la via metabolica dello shikimato uccide anche i batteri buoni facendo quindi prevalere i batteri meno buoni.

I nostri batteri hanno imparato a digerire il glutine (quindi scomporlo), ma con l’azione del Glifosato e quindi con un danneggiamento della nostra flora batterica, perdiamo questa capacità di scomporre il glutine ed iniziamo a diventare sensibili al glutine.

Per capire cosa realmente ci infastidisce del frumento e di tutti i prodotti derivati, dobbiamo pertanto prestare attenzione a tutte le informazioni che generalmente non abbiamo relativamente al processo produttivo.

Utilizzo del Glifosato in pre-raccolta (sottolineiamo vietato in Europa ma legale negli Stati Uniti ed in Canada).
Utilizzo da parte dell’industria di insetticidi per ridurre gli insetti infestanti che possono compromettere la conservazione del prodotto nei lunghi viaggi e nei grandi silos.

Utilizzo di altri conservanti particolari o additivi

Per tutelare la propria salute, invece di eliminare dalla propria alimentazione il frumento e i suoi derivati, si può provare ad acquistare grano di qualità e ad informarsi il più possibile sul processo produttivo alla base dei prodotti acquistati.

Quando parliamo di MacinazioneNaturale parliamo di tutto il processo produttivo.

Seguire il percorso dei cereali dalla loro selezione, coltivazione, raccolto, conservazione e macinazione ed anche le successive lavorazioni fino a ottenere il prodotto finito che finisce nei nostri piatti: pane, pasta ed altri prodotti.

Il fine ultimo è ottenere dai cereali farine il più possibile naturali e prive di sostanze dannose per la nostra salute.

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